Impresa - Dicembre 2021
Parlare del concetto di impresa in una Conchiglia dell’Unione delle Imprese Centenarie Italiane può sembrare inutile o quanto meno fuorviante, di certo rischioso per chi scrive, ma c’è una cosa che vorrei sottolineare, quindi correrò il rischio.
Premetto che non intendo inondare il possibile Lettore con tutta la lunga serie di definizioni che gli studiosi, i consulenti e le normative hanno dato di questo concetto. Anche perché di certo ne mancherebbero per dimenticanza o ignoranza.
Così, per esplicitare al meglio il concetto di impresa provo a seguire un percorso più semplice e lineare e per certi aspetti – spero- più divertente. Seguo il percorso dei significati delle parole attingendo, come di consueto, al vocabolario della lingua italiana, nella fattispecie il Devoto-Oli.
Cercando la parola impresa sul vocabolario citato ci apprende che si tratta di:
- un assunto fondato su un programma notevole e impegnativo, ma anche di
- una attività economica organizzata ai fini della produzione e dello scambio di beni e servizi.
A dir il vero, il testo riporta anche una terza definizione di impresa diffusa prevalentemente in epoca medievale, ma per le nostre riflessioni conviene fermarsi a queste prime due, espresse nell’ordine riportato.
In questo contesto, il pensiero di chi studia i fatti delle aziende, e probabilmente anche quello del Lettore che vive l’azienda, corre subito alla seconda definizione, quella che richiama direttamente l’attività economica.
Purtroppo, però, questo percorso non svela quasi nulla di quanto è celato nel concetto di impresa. Ne fornisce sì una definizione che, seppur scarna, ne inquadra l’attività, ma niente di più.
Paradossalmente, invece, l’analisi della prima definizione conduce ad una esplicitazione ben più puntuale dei caratteri dell’impresa.
“Assunto fondato su un programma notevole e impegnativo”, questo è il primo significato che il vocabolario rivela alla parola impresa.
Se leggiamo il termine “assunto” con il suo sinonimo di “proposito” diviene subito chiaro come in questa definizione possa rientrare, ad esempio, il viaggio intrapreso da Cristoforo Colombo con il suo sogno di raggiungere le Indie, l’est, procedendo verso ovest.
Ben sappiamo delle difficoltà incontrate sia nella progettazione del viaggio che durante il viaggio stesso, al punto che si può ben dire che quella di Cristoforo Colombo fu una vera e propria “impresa”, cioè una scelta impegnativa e rischiosa portata a termine grazie alla tenacia con cui fu perseguita.
Lo stesso si potrebbe, ovviamente, dire per tante altre realizzazioni umane nel percorso evolutivo della storia.
Se ci si pone in questa inusuale prospettiva appaiono, quasi per magia, nitidamente i tratti fondanti dell’impresa nell’accezione economico-sociale consona alle riflessioni di stampo aziendale.
Anche questa nasce, infatti, da un sogno che l’imprenditore accarezza e trasforma prima in idea e poi in un progetto, che si realizza attraverso un percorso innovativo e rischioso in ragione del cambiamento generato con tutte le incertezze e resistenze che porta con sé.
E’ un percorso fondato sulla visione del futuro che l’imprenditore riesce ad immaginare sulla base della conoscenza disponibile, della capacità di vedere anche al di là della realtà ritenuta possibile e dei propositi che ne guidano l’azione. Percorso che riuscirà ad esplorare e seguire grazie, da una parte, alla tenacia con la quale affronterà le insidie del cambiamento e, dall’altra, alla fiducia che saprà generare nel sistema delle relazioni nelle quali collocherà la propria attività.
In ogni caso, alla base dell’impresa, di ogni impresa, sta un sogno, più o meno grande, un sogno ad occhi aperti di chi con la propria immaginazione intravvede “nuovi modi di risolvere problemi, nuove possibilità, nuovi orizzonti” (Francesco Alberoni).
Ecco allora che in questo periodo di apertura al nuovo dell’Anno che verrà (Lucio Dalla) desidero augurare a tutti gli imprenditori di saper sempre mantenere viva la capacità di sognare, in un equilibrio proteso verso il volo ma con i piedi saldamente appoggiati a terra, come nell’incantevole immagine della Promenade di Marc Chagall.