L'impresa longeva che sa allearsi con il tempo e i fatti

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L'impresa longeva è quella che sa allearsi con il tempo e il divenire dei fatti che lo caratterizzano. L'elisir di lunga vita aziendale, secondo i brand italiani ultracentenari che si sono dati appuntamento ieri alla Keyline spa di Conegliano (Treviso), è far tesoro della memoria, ma non temere il cambiamento e avere un occhio di riguardo per l'innovazione. L'incontro è stato l'occasione per presentare la ricerca condotta dal dipartimento di economia aziendale dell'università di Verona sul tema «Longevità d'impresa e costruzione del futuro».



La fotografia scattata dalla ricerca curata da Chiara Rossato, del dipartimento di economia aziendale dell'università di Verona, ritrae i tratti essenziali che accomunano le aziende longeve italiane, di cui fanno parte molte imprese del Nordest: sono piccole o medie imprese, per lo più artigiane, che offrono un prodotto non standardizzato e che sono a conduzione famigliare. Osservando l'andamento del fatturato di queste aziende, nel quinquennio 2007-2012, emerge che per il 75% le performance sono positive o stabili, solo il 25% ha registrato un calo. Il 63% delle imprese si affida a terzi per essere supportata nella produzione, ma la maggior parte individua i propri fornitori all'interno dei confini provinciali o al più regionali. Soltanto il 6% produce anche all'estero. A questo proposito, «produrre in Italia, in questo momento - ha detto Eugenio Alphandery, presidente dell'Uisi, l'unione delle imprese storiche italiane - può essere molto costoso e implica avere un pizzico di follia, ma può fare la differenza». Come a dire che il made in Italy non ha eguali ed è un punto di forza delle aziende, non un punto debole.

«L'Italia ha bisogno di noi, dobbiamo esserci, - ha confermato Mariacristina Gribaudi, presidente di Bianchi 1770 group e vice presidente Uisi - ed è sul territorio che abbiamo bisogno di essere supportati». Gribaudi «Think new» come recita lo slogan dell'azienda, e pensa anche positivo: «questo momento di crisi è solo un battito di ciglia - ha detto - non dobbiamo essere travolti dalla paura». Del resto per aziende che, come ha sottolineato Claudio Baccarani, professore alla facoltà di economia aziendale dell'università di Verona, «sono passate attraverso guerre, pestilenze, crisi e cambi generazionali, non può essere altrimenti» e soprattutto possono essere da esempio per molte altre realtà. Dalla ricerca è emerso pure che al primo posto dei fattori di longevità, le imprese hanno indicato la passione per quello che si fa, motore che fa muovere positivamente tutto il complesso meccanismo e che è parte del patrimonio di queste imprese storiche, unico al mondo.

www.ilgazzettino.it