Story Telling, la longevità è un racconto (di emozioni)

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Raccontare la storia dei “brands” ultracentenari italiani per emozionare, per tramandare un patrimonio immateriale di tradizioni e know-how, ma anche per stimolare i giovani – tramite incontri, conferenze, workshop, laboratori didattici, tenuti alla presenza di imprenditori, studiosi e professori universitari – a un importante confronto generazionale.

 

Nasce con questi obiettivi “Story Telling”, il progetto presentato lo scorso marzo a Firenze dall’Unione Imprese Storiche Italiane (www.unioneimpresestoriche.it), l’associazione nata nel 2000 a Firenze e che oggi abbraccia sul territorio nazionale 40 marchi “con un’anzianità di oltre 100 anni di vita operosa ed eticamente corretta”, veri testimoni dell’eccellenza del Made in Italy, dal Medioevo, attraverso il Rinascimento, l’Unità d’Italia e fino ai giorni nostri.

“L’idea di base di questo progetto è quella di unire il patrimonio ultracentenario di tradizioni e dargli una dimensione nuova – dice Lorenzo Becattini, presidente di Toscana Energia 1845 e coordinatore del progetto “Story Telling” - consegnandolo al dinamismo dei nuovi mezzi di comunicazione che possano attirare l’attenzione dei giovani. Spesso vale più il racconto di chi – da un’idea, da una scintilla – ha fatto nascere imprese come queste”.

Un “fatturato culturale” di 9154 anni (ovvero la somma delle longevità dei 40 brand che compongono l’Unione Imprese Storiche Italiane), 4 marchi tra i primi 10 al Mondo per longevità familiare: è questo lo straordinario capitale di tradizioni e di saperi messo a disposizione del progetto “Story Telling”, che utilizza lo strumento della narrazione per comunicare la qualità e l’eccellenza imprenditoriale italiana, ma anche la capacità di un’azienda, del suo prodotto, del suo territorio di origine, del suo brand, di resistere ed adattarsi alla prova dei secoli.  

Il primo appuntamento del progetto “Story Telling” si è tenuto il 19 marzo a Firenze  presso la Sala Ferri del Gabinetto Vieusseux di Palazzo Strozzi, con l’incontro intitolato “Sulle tracce del marchio Torrini”: una narrazione sul percorso di questo marchio di fabbrica registrato a Firenze all’Arte dei corazzai, dei chiavaioli, ferraioli e calderai e dei fabbri nel 1369, ritenuto come appartenente al casato orafo più antico al Mondo, che proprio quest’anno celebra il suo 645° anno di vita.

Ma “Story Telling” sarà anche l’occasione per aprire altri scrigni di tesori che l’Italia e i suoi brands ultracentenari conservano: storie come quella dei grandi viticoltori Baroni Ricasoli, dal  1141 a Brolio (Siena), dei Marchesi Antinori 1385 e dei Marchesi Mazzei 1435, dei fotografi Fratelli Alinari 1832 di Firenze, dei tessitori Busatti 1842 di Anghiari (Arezzo), dei laboratori di liquirizia Amarelli 1731 di Rossano (Cosenza), ed ancora le storie del cashmere lavorato sin dal 1733 dai Fratelli Piacenza di Pollone (Biella), dell’eccellenza manifatturiera dei Bianchi 1770 di Conegliano Veneto (Treviso), dei servizi offerti da Toscana Energia 1845 e da alcune delle più antiche banche d’Italia.

“Le imprese associate all’Unione – spiega Eugenio Alphandery, presidente dell’associazione e comproprietario dell’Officina Santa Maria Novella 1612 – sono la testimonianza più preziosa di quel Made in Italy inimitabile che è il tratto distintivo dell’Italia economica. Il progetto ‘Story Telling’  - prosegue Alphandery - nasce per trasmettere un percorso emozionale con particolare riferimento ai giovani, salvaguardando così quel bagaglio immenso di tradizioni che non deve essere né dimenticato né disperso, ma solo valorizzato”.

 www,unioneimpresestoriche.it