Buone pratiche di longevità: l'incontro di Fonterutoli

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font 8Grande successo di partecipazione per l’Incontro d’Autunno della Unione Imprese Centenarie Italiane che si è tenuto sabato 28 settembre presso Castello di Fonterutoli, la storica Tenuta di proprietà di Marchesi Mazzei.

E’ stato Francesco Mazzei a salutare associati e ospiti della Unione, ricordando la storia imprenditoriale della Famiglia Mazzei. Una storia iniziata nel 1435 dal piccolo borgo di Fontrerutoli e che ha poi attraversato i secoli raggiungendo ogni angolo del Mondo, grazie a figure illustri quali Ser Lapo Mazzei e Philip Mazzei, e anche grazie alla capacità di preservare nel territorio di origine non solo una produzione vitivinicola di eccellenza ma anche un legame simbiotico con la comunità locale.

I partecipanti all’Incontro d’Autunno hanno poi potuto visitare la Cantina del Castello di Fonterutoli progetatta da Agnese Mazzei, un progetto innovativo e a basso impatto ambientale, con la sua splendida barricaia, dove al gusto estetico si abbina la funzionalità, e quindi hanno degustato alcuni dei vini più famosi della vasta produzione Mazzei.

Un altro momento di grande interesse della giornata è stato rappresentato da un focus sul passaggio generazionale nelle imprese centenarie. Paolo Morosetti (SDA School of Management - Università Luigi Bocconi) ha presentato la ricerca “Apprendere e praticare la longevità”, uno studio che descrive il percorso di longevità di dieci famiglie imprenditoriali europee esemplari con una storia di oltre cento anni o che abbiano raggiunto almeno la quarta generazione.

“La maggior parte delle famiglie imprenditoriali sogna di preservare la tradizione, perpetuare l’impegno verso la collettività e far crescere il proprio patrimonio familiare, trasmettendolo alle generazioni future – ha affermato Morosetti - Realizzare questo sogno nel breve periodo può non essere un’impresa difficile. Tuttavia, quando la prospettiva temporale non si misura in anni, ma in decenni e generazioni, solo alcune famiglie imprenditoriali riescono ad affrontare le molteplici sfide familiari e aziendali che mettono a rischio la loro sopravvivenza”.

Dalla ricerca si evince che sono 10 i temi comuni che hanno garantito la longevità di queste famiglie, sebbene tale longevità sia il risultato di modelli di decisioni e azioni tanto diversi quanto le intenzioni dei loro membri:

Valorizzare la centralità dell'impresa. La responsabilità principale delle famiglie imprenditoriali è quella di gestire aziende solide, in crescita e redditizie nel lungo periodo, non di servire i bisogni dei componenti della famiglia. La gestione degli obiettivi e delle dinamiche familiari è rilevante se sostiene la creazione di valore. Gli interessi della famiglia sono meglio tutelati e serviti solo quando le attività aziendali creano valore economico e sociale.

Prepararsi al futuro. Nessuno può prevedere il futuro. Tuttavia, le famiglie imprenditoriali longeve sono proiettate verso il futuro, cercando di intuire le possibili trasformazioni familiari e aziendali che potrebbero presentarsi all’orizzonte, con l'obiettivo di prepararsi quanto più possibile ad affrontarle.

Assicurare continuità di leadership. La longevità si basa sulla capacità delle famiglie di anticipare le transizioni e di evitare "vuoti" di leadership, offrendo l'opportunità di esercitare una qualche forma di leadership a tutti i familiari che si dimostrano idonei.

Bilanciare "Noi" e "Io". Le famiglie longeve si impegnano con costanza e determinazione nel bilanciare gli interessi e gli obiettivi individuali con quelli condivisi e identificano un insieme di principi su cui fondare le decisioni, evitando comportamenti dannosi per l'armonia familiare.

Alzare l'asticella dei talenti. La longevità è sostenuta da forte volontà ad attrarre e selezionare i migliori candidati familiari e non familiari per le posizioni di leadership. Le famiglie longeve anziché reagire alle esigenze del presente anticipano i fabbisogni di leadership futuri, selezionando persone con competenze più elevate di quelle strettamente necessarie.

Condividere comportamenti esemplari. Le famiglie longeve si rendono conto che i valori devono tradursi anche in comportamenti condivisi che siano seguiti sia da membri della famiglia sia da quelli che non ne fanno parte perché utili a preservare la qualità delle relazioni. L’adozione di comportamenti condivisi è fondamentale per mantenere l'impegno della famiglia a svolgere attività economiche e finanziarie in comune nel lungo periodo.

Coltivare l'”albero” familiare. Per raggiungere la longevità, le famiglie non si limitano a creare un mercato equo per il trasferimento delle azioni e a fornire un buon rendimento agli azionisti. Esse promuovono anche iniziative di educazione alla proprietà e applicano meccanismi di governance volti a preservare un’adeguata coesione familiare. In quest'ottica, la cosiddetta "potatura" dell'albero della proprietà familiare può essere un mezzo per affrontare conflitti, ma non è vista da queste famiglie come la soluzione da privilegiare.

Parlare con una sola voce. Le famiglie longeve sanno che, nel tempo, il coordinamento tra familiari su tutti i fronti possibili è un compito troppo arduo. Pertanto, esse coltivano almeno la capacità della famiglia di "parlare con una sola voce" nel fornire una guida strategica alle attività economiche comuni e ai manager impegnati nella loro gestione.

Dare “respiro” ai membri della famiglia. Le famiglie che durano nel tempo garantiscono un senso di autonomia e libertà ai propri membri, offrendo opportunità per una vita più significativa attraverso iniziative imprenditoriali autonome, libertà finanziaria e opportunità di leadership al di fuori delle aziende di famiglia.

Realizzare una governance equa, flessibile ed efficace. Le famiglie longeve investono nella professionalizzazione della governance aziendale e familiare e applicano il principio di fairness (equità) con l'obiettivo di rendere efficaci i processi e le decisioni.

Al termine della presentazione della ricerca, testimonianze preziose e coinvolgenti in tema di passaggio generazionale sono state portate da due rappresentanti di aziende centenarie: Lucia Bianchi Maiocchi (Vitale Barberis Canonico 1663, tessile) e Costanza Musso (M.A. Grendi dal 1828 Società Benefit, trasporti e logistica). Attraverso il ricordo di episodi, azioni e decisioni maturati in particolari periodi storici, le due relatrici hanno spiegato come sia stato possibile, anche a fronte di imponenti sfide e potenziali rischi, garantire nei secoli la longevità ultracentanaria alle loro imprese di famiglia.