Marchesi Antinori sbarca a Capraia con un progetto sociale

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capraiaIl nostro associato Marchesi Antinori, celebre azienda agricola e vitivinicola fondata nel 1385, ha deciso di impegnarsi a ripristinare e a riavviare la coltivazione di questi terreni, aspri e terrazzati, che per lungo tempo dopo la chiusura della colonia penale sono stati contesi tra lo Stato e il Comune, e ora riconosciuti sotto la competenza di quest’ultimo.

Capraia è una piccola isola mediterranea che si affaccia proprio di fronte alle coste di Bolgheri (nel livornese) dove tra i paesaggi cari a Carducci è da sempre collocata la tenuta Antinori. Sono solo 372 i residenti che restano sull’isola tutto l’anno, a fronte di un grande afflusso turistico dalla primavera a tutto l’autunno.

L’isola che dista 64 km da Livorno e 53 da Piombino, dal 1996 fa parte del Parco Nazionale dell’arcipelago toscano, ha una superficie di poco meno di 20 chilometri quadrati e raggiunge un’altitudine massima di 52 metri sul livello del mare.

La colonia penale è stata ospitata a Capraia dal 1873 al 1986: si trattava di una colonia penale agricola che puntava attraverso il lavoro dei campi a ridare una prospettiva a una formazione ai detenuti; da sempre quindi queste terre sono state coltivate anche con la vite, in particolare con Aleatico e Vermentino.

Quella che si prospetta è una bella operazione definita di <mecenatismo territoriale> da parte della rinomata cantina condotta dall’omonima famiglia da ben 26 generazioni, che mira non tanto a produrre un vino d’elite ma un vino che contribuisca a far rinascere e ridare una prospettiva a questo territorio.

Antinori si insinua così nel solco già percorso da Stefano Teofili e della sua azienda agricola biologica La Piana che intorno ai primi anni 2000 iniziò a coltivare queste terre aspre e selvagge: assolutamente spettacolare quanto difficile il contesto nel quale le viti vengono coltivate tra terrazzamenti bordati dai caratteristici muretti a secco e incredibili panorami sul mare.

www.antinori.it