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Distillerie Poli, il nuovo vermut nasce da una ricetta degli anni '30


Sembra quasi un romanzo e, invece, è solo il nuovo capitolo della bella saga familiare e imprenditoriale dei Poli, grappaioli a Schiavon dal 1898. Fu proprio l’autore della ricetta, GioBatta, a dare avvio a quella che oggi è una delle aziende di riferimento nella distillazione di qualità. Venditore di cappelli di paglia con una grande passione per la grappa, Poli si inventò una piccola distilleria montata su un carretto che gli permise di passare per le case di Schiavon a distillare vinacce. Così la passione divenne un’impresa.
In più di un secolo la distilleria è passata di padre in figlio, prima a Giovanni, poi a Antonio, fino ai pronipoti Barbara, Andrea e Jacopo che continuano tuttora l'attività producendo grappa, liquori e distillati di uva, di vino e di frutta. Punti fermi sono sempre rimasti il metodo artigianale e la ricerca su materie e tecniche. E soprattutto sugli “attrezzi del mestiere”. Alcuni dei quali hanno attraversato quattro generazioni come l’antico alambicco in rame, in funzione da quasi un secolo e composto da dodici caldaiette a vapore fluente collegate a tre colonne di distillazione. Le caldaiette sono state installate in epoche diverse: le prime tre le montò GioBatta, alla fine degli anni Venti e ultime quattro sono state aggiunte da Jacopo nel 1983. Tutto a Schiavon parla di trasmissione familiare del sapere.
«Il ricettario del mio bisnonno GioBatta – afferma Jacopo Poli, attuale amministratore delegato delle Distillerie - è ancora oggi la base di molti nostri prodotti. Indubbiamente il gusto dei consumatori è cambiato negli anni, ma questo formulario rimane una guida che ci aiuta a preservare la nostra identità. Certamente la qualità degli ingredienti e la tecnica di lavorazione sono importanti, ma è la mano e la mente di chi li armonizza a fare la differenza, purché siano sempre guidate dal cuore. È questo il vero segreto che ci è stato tramandato».
La ricetta originale di GioBatta prevedeva l’utilizzo di 33 erbe e spezie in sapiente infusione naturale. E oggi, distanza di quasi 90 anni, con alle spalle quattro generazioni di tradizione distillatoria famigliare, Jacopo ha deciso di rispolverare l’antico formulario del bisnonno per creare un vermouth che sia la miglior interpretazione del territorio bassanese, pronta a farsi apprezzare in tutto il mondo. Oggi, infatti, le Distillerie Poli esportano i propri prodotti in 63 paesi del mondo, confermandosi una delle realtà più orientate all’esportazione del panorama italiano.
«Ci sono voluti tre anni di lavoro – afferma Jacopo Poli - per creare un vermouth che esprimesse l’identità dello stile Poli. Adesso possiamo affermare che i nuovi vermouth Gran Bassano sono il risultato di tre ingredienti speciali: una moderna ma rispettosa interpretazione di un prodotto di grande tradizione, l’utilizzo di materie prime del nostro territorio e una particolare attenzione all’evoluzione del gusto sociale».
Bassano per secoli ha sempre goduto di un rapporto privilegiato con Venezia, capitale del commercio delle spezie e centro di diffusione del vino aromatizzato prodotto in varie città della Serenissima. Da queste radici profonde e radicate nella storia del territorio, nasce così il vermouth Gran Bassano, in due varianti: il Rosso, dalla personalità vigorosa e il Bianco, dal temperamento gentile. Entrambi si connotano per un delicato equilibrio dolce-amaro e sono frutto della “passione infusa” della famiglia Poli per il “buono e ben fatto” con cura artigianale. Cura che caratterizza ogni particolare dei nuovi prodotti, dalla selezione delle botaniche all’estetica della bottiglia, ergonomica e caratterizzata dalla riproduzione all-over e in rilievo del logo Poli 1898. Il design esclusivo a stampo proprio è stato ideato in collaborazione con un gruppo di barmen americani per andare incontro alle esigenze di miscelazione.
Il Gran Bassano Rosso è un vermouth a base di Merlot, vino rosso da vitigno francese coltivato fin dalla fine dell'800 nella Pedemontana Vicentina. La sua unicità aromatica è frutto di un’infusione magistrale di 33 botaniche, fra cui spiccano il cardo santo e l’achillea muschiata, piante caratteristiche dell’area di Bassano, oltre che rabarbaro, vaniglia, pimento, zenzero e liquirizia.
Il Gran Bassano Bianco è un vermouth a base di Vespaiolo, vino bianco da uve native della Doc di cui fa parte la città di Bassano. La sua originale identità aromatica è dovuta a una calibrata infusione di 39 botaniche, fra cui spiccano il biancospino e il sambuco, piante caratteristiche dell’area di Bassano, oltre che pompelmo, galanga, mirto, arancio dolce e amaro.

Fonte: www.italiaatavola.net