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Modica, quattro anni fa se ne andava Franco Ruta

 


Sono già trascorsi quattro anni da quel 21 febbraio del 2016 che portò via alla famiglia, agli amici e alla città di Modica un figlio lungimirante e illustre, Franco Ruta. E ogni anno che passa da quella data emergono ricordi di un personaggio di grande spessore culturale al quale la sua città non ha saputo ancora tributare il giusto e doveroso omaggio con qualche iniziativa di rilievo che lo ripaghi del suo grande amore per Modica. Un amore che, nel caso di Franco Ruta, si è tradotto in una valorizzazione del territorio attingendo alla tradizione e anticipando il futuro con la promozione di un prodotto – il cioccolato di Modica - divenuto brand inscindibile con la città della Contea.

Un grande merito, questo, che, purtroppo, nella sua città, molti stentano a riconoscergli. Al contrario di quanto è avvenuto – e avviene tuttora – in Italia e nel mondo, come testimoniano migliaia di turisti che considerano una tappa obbligata e immancabile la visita in quel “tempio laico del gusto” che è l’Antica Dolceria Bonajuto, passata nelle cure del figlio di Franco Ruta, Pierpaolo.
Quel vicolo, difronte al Duomo di San Pietro, che accoglie la più antica fabbrica di cioccolato in Sicilia, aspetta ancora di essere intitolato proprio a Franco Ruta, così come richiesto all’amministrazione comunale di Modica.

Le regole – questa volta ferree e insormontabili – della burocrazia impediscono di dare un nome a quell’angolo di Corso Umberto, anticamera di dolcezze e di profumi celebrati anche da Leonardo Sciascia.
Ricordare Franco Ruta dovrebbe essere un dovere per la politica, perché questo illuminato imprenditore ha fatto da apripista anche allo sviluppo turistico e commerciale della città intuendo le grandi potenzialità di un prodotto unico come il cioccolato di Modica che affonda le sue radici nella civiltà Azteca e che, oggi, costituisce fonte di benessere per decine di artigiani locali. Dimenticare, o far finta di dimenticare, offende la dignità e l’onestà intellettuale della maggior parte dei modicani.

Fonte: www.nuovosud.it