E’ il fisico Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia di Genova), il destinatario de La Chiave dell’Unione, riconoscimento che la UISI Unione Imprese Storiche Italiane promuove a partire dal 2018 e che sarà consegnato nel corso del tradizionale Incontro d’Inverno in programma lunedì 10 dicembre (con inizio alle 19.30, ingresso a invito) presso Palazzo Incontri a Firenze.
Tale riconoscimento - riservato a personalità italiane del mondo della cultura, della scienza, dell’economia che con il loro agire abbiano aperto e solcato un percorso innovativo tale da contribuire al progresso del Paese in una dimensione etica e sociale coniugabile con le finalità della UISI - vuole raccogliere la “raccomandazione del Consiglio d’Europa” nell’intento di allargare i confini delle “competenze imprenditoriali, sociali e civiche, anche orientate al valore della sostenibilità” e di dare una “forte accelerazione verso la dimensione della complessità”.
“Scienziato visionario di fama internazionale, il cui ruolo propulsivo in diversi campi della scienza dello stato solido ha permesso lo sviluppo di importanti sinergie tra Ricerca e Imprese, in un quadro di lungimirante attenzione all'armonica compatibilità tra progresso tecnologico e qualità dell'esistenza umana”. Questa la motivazione del riconoscimento attribuito a Roberto Cingolani da parte della Giuria 2018 e del permanente Comitato d’Onore, entrambi istituiti per individuare le candidature.
Proprio i lavori di presentazione e di valutazione delle candidature si sono tenuti a novembre a Firenze durante una riunione alla quale hanno preso parte i componenti della Giuria (tra questi: il presidente dell’Unione Eugenio Alphandery, il presidente onorario Franco Torrini, i professori Claudio Baccarani e Daniele Pitteri, rispettivamente provveditore e membro dell’Osservatorio Scientifico-Culturale dell’Unione) e quelli del Comitato D’Onore (il presidente dell’Opera Medicea Laurenziana Paolo Padoin, il fisico nucleare Franco Cervelli, l’economista e presidente di Societé Generale Lorenzo Bini Smaghi).