Sorpresa, il mercato delle penne stilografiche cresce
Secondo i dati diffusi dalla rivista online Email Marketing Reports ogni giorno nel mondo vengono inviate 247 miliardi di email, in pratica una ogni 0,00000035 secondi. Ma ciò che più sorprende è che, nonostante la continua ascesa di email e social network, ci siano strumenti analogici che non conoscono crisi.
È senz’altro il caso delle penne stilografiche, il cui valore delle vendite al dettaglio è costantemente aumentato negli ultimi dieci anni, come spiega Cesare Verona, amministratore delegato di Aurora penne, brand italiano distribuito in oltre 50 paesi nel mondo e un’azienda tra le poche in Europa a produrre i propri pennini: “Paradossalmente, nel pieno dell’era digitale, vedo emergere a livello globale una sorta di ritorno alla scrittura manuale, che esalta il gusto del tatto e del tratto personale. Apparecchi digitali e penne sono realtà che, di fatto, convivono e continueranno a convivere. Non dimentichiamo che comunque una penna è anche un accessorio elegante e ricercato, come una bella cravatta o una bella scarpa”.
Nel 2016 le vendite sono cresciute del 2,1% rispetto all’anno precedente, facendo delle penne stilografiche un mercato di 1 miliardo di dollari, secondo una relazione di Euromonitor International. Quello che è cambiato nel tempo è il posizionamento del prodotto, che è passato dall’essere uno strumento per la scrittura a un complemento luxury personale. In un confronto con altri beni di lusso, che presentano un mercato per lo più stagnante, la penna stilografica risulta ancora vincitrice, forte di una crescita costante.
Dati. Euromonitor International
I dati richiedono però attenzione: è il valore delle vendite ad essere aumentato, mentre il numero di unità vendute è sceso di cinque punti percentuali dal 2005 al 2015, sia in Europa che in Nord America. Gli acquirenti sono però disposti a spendere di più per l’accessorio, come conferma Verona: “Noi ora non puntiamo più a un pubblico di massa, ma costruiamo prodotti di alta artigianalità nel retail ”.
Dal digitale all’analogico, la sfida dei prossimi anni potrebbe essere proprio quella di avvicinare sempre più persone alla scrittura manuale. “Un percorso che è già cominciato, l’età media dei nostri clienti si sta abbassando”, conclude Verona.
Articolo a firma di Sara Moraca pubblicato su www.wired.it il 1 settembre 2017