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Su Il Tirreno un’intervista a Francesca Nicoli dei Laboratori di Scultura Nicoli 1835 di Carrara

 

 

Francesca Nicoli «Carrara, risvegliati»

E sulla Padula: «Riprendiamo il solco della Biennale 2002»

 di Cinzia Chiappini

CARRARA. A meno di quarant’anni ha assunto la guida di quello che senza ombra di dubbio è lo studio artistico più importante della città (e non solo). Prima di raccogliere il testimone dal padre, ha iniziato a farsi le ossa girando, fin da piccolissima, per i laboratori bianchi di polvere di marmo che sorgono accanto all’abitazione di famiglia e poi, una volta cresciuta, tra i banchi dell’Università di Bologna e nelle piazze più importanti dei circuiti artistici internazionali.

Francesca Alix Nicoli è una “carrarina” con lo sguardo aperto sul mondo, forse per quel dna argentino ereditato dalla mamma o per le lunghe ore trascorse a stretto contatto con i migliori scultori internazionali: è lei che da qualche anno tiene il timone dell’azienda di famiglia, i prestigiosi Studi Nicoli, fondati nel 1863 dal suo trisavolo Carlo e da quasi duecento anni epicentro della scultura contemporanea: «Assisto a una voglia di rinascita tra i miei concittadini. C’è chi ha avuto il coraggio di investire su Carrara: penso ai grandi interventi di restauro su Palazzo Cucchiari e Palazzo Binelli o a chi, nel mondo del commercio e della ristorazione, ce la mette tutta per far funzionare le cose, come il Fuoriporta di Piazza Battisti o White di Piazza Alberica» spiega Francesca Alix.

E poichè gli Studi Nicoli non vogliono far mancare il loro contributo a questo tentativo di rilancio, l’imprenditrice annuncia di aver messo a disposizione i suoi laboratori per il restauro di alcune opere importanti, come la scultura di Jean Ipousteguy installata ai piedi di Palazzo del Principe o il monumento ai caduti del marmo di Floriano Bodini: «Dobbiamo contribuire a ricreare quel clima che per secoli ha convinto tutti i grandi della scultura a venire qui a lavorare - spiega l’imprenditrice - cosa che ha permesso alla nostra città di dotarsi di un patrimonio di opere straordinarie» aggiunge.

Del resto Francesca Alix ha le idee chiare su quale percorso artistico debba seguire la nostra città: «La Biennale del 2002 aveva aperto la strada alla creazione di un parco di arte ambientale in linea con le ultime tendenze di arte contemporanea, portando sculture di grandissimi artisti che sono state abbandonate a incuria e atti di vandalismo. Con l’ultimo progetto di riqualificazione della Padula, si registra una inversione di tendenza» obietta l’imprenditrice, affatto convinta dell’idea di destinare Villa Fabbricotti a ospitare un museo dedicato a Michelangelo. «La Villa dovrebbe essere trasformata nella sede di qualche master prestigioso dell’Accademia di Belle Arti - contesta Francesca Alix che, per valorizzare il legame tra la nostra città e il genio del Rinascimento propone un’altra soluzione.

«Creiamo un percorso dedicato ai luoghi cari a Buonarroti, quelli che frequentava durante le sue frequenti visite in città» propone ancora l’imprenditrice che suggerisce la stessa soluzione per sul fronte “naturalistico”«perchè sulle colline della nostra zona ci sono tante belle passeggiate dove si può godere di un paesaggio straordinario e unico».

Parlando di passeggiate e con la bella stagione alle porte, arriva anche un commento sulle imminenti manifestazioni estive: «Benissimo Studi Aperti mentre su Marble Weeks si sente l’assenza di una direzione di livello, che eviti l’effetto fiera di paese». Un giudizio pesante maturato anche a causa di un rapporto non felice tra Nicoli e la manifestazione: «Non siamo mai stati inseriti nei circuiti dell’evento, nemmeno due anni fa, quando avevamo allestito qui in piazza il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Anzi per quella installazione mi sono arrivate multe per oltre 5mila euro, nonostante avessi chiesto tutti i permessi del caso» rivela non senza indignazione l’imprenditrice ricordando che quell’opera fu realizzata nei suoi laboratori su commissione delle Nazioni Unite che l’hanno poi destinata al Palais des Nations a Ginevra.

Un trattamento poco riconoscente, lascia intendere Francesca Nicoli che tra le fila dell’amministrazione “salva” solo il sindaco Angelo Zubbani, «l’unico - conclude l’imprenditrice - ad aver dimostrato un po’ di attenzione e sensibilità nei confronti della nostra attività».

 L’intervista è stata pubblicata sul quotidiano “Il Tirreno” del 15 marzo 2017