Genialita, stile di vita e arte: i punti di forza del made in Italy piu longevo
Da E. Marinella Napoli 1914, il “re della cravatta”, si è parlato venerdì 14 ottobre del progetto di un marchio collettivo in grado di dare valore al made in Italy più longevo, costituendo una “straordinaria dirompenza per il sistema-Italia”, come ha spiegato nel suo intervento Daniele Pitteri, scrittore e giornalista napoletano, oltre che dovente di Marketing Culturale all’Università di Siena.
Il Convivio d’Autunno organizzato a Napoli dalla Unione Imprese Storiche Italiane, l’associazione che oggi abbraccia 47 marchi con almeno 100 anni di attività produttiva ininterrotta, è stata una preziosa occasione per confrontarsi su un tema, quello del brand collettivo, che vuole dare ulteriore credibilità e visibilità alle imprese che hanno scritto le pagine più belle della storia economica dell’Italia.
“La percezione globale del brand Italia e del Made in Italy non corrisponde all'idea e al valore che vengono attribuiti ad essi nel nostro paese – ha spiegato Daniele Pitteri - La lettura attenta di alcuni studi ricorrenti, rivela come essi si indeboliscano costantemente. Le vostre imprese storiche - ha aggiunto Pitteri rivolgendosi ai rappresentanti dei marchi storici italiani – possono invece vantare quei requisiti di genialità, stile di vita e arte che costituiscono la chiave vincente per proporre un brand collettivo di successo. Perché se le imprese storiche sono sopravvissute fino ai nostri giorni, significa che hanno conservato quei valori che ancora si adattano e vengono scelti dal consumatore finale”.
“Oggi mi sento un po’ meno solo grazie alla presenza di tanti amici imprenditori con i quali condivido molte idee e soprattutto il progetto di legarci a un marchio che unisca le nostre storie e le nostre tradizioni”, ha detto Maurizio Marinella, titolare dell’omonimo brand di moda. “L’attività della nostra associazione è anche indirizzata a favorire occasioni commerciali per i nostri associati, all’apertura di canali internazionali, come ad esempio con il Giappone”, ha concluso Eugenio Alphandery, presidente dell’Unione.
Proprio all’ambasciatore del Giappone in Italia, Kazuyoshi Umemoto, sarà conferita il 12 dicembre la “Chiave dell’Amicizia”, massimo riconoscimento assegnato ogni anno dalla Unione Imprese Storiche Italiane.