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L’Antica Dolceria Bonajuto apre le sue porte tra i vicoli stretti che attraversano il cuore barocco di Modica - in provincia di Ragusa, nel Sudest della Sicilia - nel 1880. Ma già dal 1854 Francesco Ignazio Bonajuto aveva deciso di investire i capitali del padre notaio in una “aromateria” e di intraprendere la produzione in proprio del cioccolato artigianale. Un’attività seguita con entusiasmo dal figlio Federico e dal nipote Francesco: fu poi lui, nel 1880, a fondare la ditta che oggi vanta il primato d’essere la più antica fabbrica di cioccolato della Sicilia e che continua a produrre il cioccolato con la ricetta più antica del mondo.
Proprio Francesco Bonajuto, in occasione della grande Esposizione di Roma del 1911, ricevette il Gran Premio e Medaglia d’Oro per la sua Fabbrica di Cioccolatto. Francesco morì nel 1932, lasciando la dolceria e i suoi segreti nelle mani del giovane apprendista che avrebbe poi sposato Rosa, figlia adottiva dei Bonajuto. Carmelo Ruta traghettò la dolceria lungo gli anni del boom economico fino a lasciarla, nel 1992, nelle mani del figlio Franco.
Da qui ebbe inizio per la famiglia Bonajuto-Ruta e per la dolceria un nuovo capitolo, che confluì nella storia della città e nel rilancio del “cioccolato di Modica”.
Il demiurgo di questo nuovo processo che da privato si è fatto via via collettivo fu Franco Ruta, che portò nell’azienda di famiglia il suo interesse per i media, l’editoria, l’informatica.
Franco optò per un restauro tornando a fare di Bonajuto solo una dolceria e non più una caffetteria, concentrando la produzione solo nei dolci tradizionali e soprattutto nel cioccolato: “A tornare indietro ci prendiamo gusto”, fu il claim di questa operazione.
In questi vent’anni dall’Antica Dolceria Bonajuto è passato mezzo mondo. A tutti Franco e Pierpaolo Ruta hanno mostrato che il loro cioccolato è ancora “fatto a mano”, come quello degli Aztechi.
Ora che del cioccolato di Modica parla tutto il mondo, l’Antica Dolceria Bonajuto – nel frattempo iscritta al registro delle imprese storiche della Camera di Commercio, segnalata dall’Eurispes tra le cento eccellenze del paese e inclusa tra le migliori aziende dall’Osservatorio turistico permanente dell’immagine italiana all’estero – non è sola a beneficiarne.
Il fenomeno che questa storia ha generato ha inciso piuttosto un cambiamento profondo nel contesto economico e sociale di una intera città, elevandola al rango di “capitale del Cioccolato”. In questi anni sono nate altre dolcerie, nuovi artigiani si sono appassionati alla riscoperta della tradizione o alla sua reinterpretazione, e la promozione di questo prodotto unico al mondo si è andata intrecciando con la promozione di un'altra meraviglia: il Tardo Barocco dei palazzi e delle Cattedrali che è valso a Modica -e alle altre città del Sudest siciliano- il riconoscimento Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Così a Modica si è arricchito il corso della storia e, lungo la passeggiata che la attraversa, l’Antica Dolceria Bonajuto è diventata una meta ambita dai viaggiatori, consapevoli che questo prodotto, oltre ad essere gustato, deve essere conosciuto: qui, nel luogo in cui ha origine, dove anche la suggestione degli odori e il fascino dei gesti autentici trasferisce nell’assaggio tutto il senso di un’esperienza.
Solo entrando in questo vero e proprio “tempio” dedicato al culto dei dolci, ci si può innamorare del gusto inconsueto e irresistibile di tante prelibatezze tradizionali.
La città di Modica ha creduto nel favoloso racconto di Bonajuto e del suo cioccolato e da molti anni vi ha investito con consapevolezza, imparando che il futuro si può costruire davvero andando alla ricerca del passato.