I rappresentanti delle imprese ultracentenarie italiane si sono confrontati sui temi del patrimonio storico e della reputazione intangibile in occasione di un evento andato in scena venerdì 11 ottobre 2019 a Lucca alle Manifatture sigaro toscano 1818, azienda con un marchio, il Toscano, con oltre 200 anni di storia e che lega il suo nome alla città lucchese da oltre 150 anni.
L’occasione è stata fornita dall’Incontro d’autunno promosso dalla Unione imprese storiche italiane, associazione che raccoglie i testimoni dell’eccellenza del Made in Italy con almeno 100 anni di attività produttiva ininterrotta ed eticamente corretta. Le imprese attualmente affiliate alla Unione, fondata nel 2000 a Firenze, appartengono oggi a ben 9 regioni d’Italia (Piemonte, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), una conferma questa della importante presenza della Unione su tutto il territorio nazionale.
L’Incontro d’autunno ha approfondito tramite un convegno il tema Le Imprese ultracentenarie: patrimonio storico e reputazione intangibile che ha visto la partecipazione nelle vesti di relatori di Daniele Pitteri (membro dell’Osservatorio Scientifico della Unione nonché direttore della Fondazione Modena arti visive di Modena) e di Ledo Prato (segretario generale dell’associazione Mecenate 90, associazione che si occupa di valorizzazione e gestione dei beni culturali e dello sviluppo turistico). Daniele Pittèri ha tenuto uno speech sul tema Le Imprese Ultracentenarie: patrimonio storico e reputazione intangibile, in cui, ripercorrendo l’evoluzione e l’ampliamento del concetto di patrimonio culturale alla cultura di impresa, si è soffermato sugli elementi patrimoniali intangibili che determinano reputazione d’impresa. In particolare Pitteri ha analizzato il concetto di trasferibilità della reputazione e sulle conseguenti ricadute in termini sociali, economici e patrimoniali.
Ledo Prato, segretario di Mecenate 90, uno dei più prestigiosi think tank sulla dinamiche socio-culturali ed economiche connesse al patrimonio culturale, in qualità di discussant ha dialogato con Daniele Pittèri, ponendo una serie di questioni nevralgiche a partire dal suo intervento. L’evento ha compreso anche una visita allo stabilimento di Manifatture sigaro toscano, dove è stato possibile ammirare l’arte delle sigaraie. Un lavoro che è rimasto identico a quando è nato e che ha segnato la storia dell’emancipazione femminile in Italia: sono state le sigaraie infatti a ottenere i primi asili nido e la stessa paga degli uomini.