Heritage Marketing, la storia del brand come nuova ricchezza

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“Passare da una cultura di tipo aziendale ad una cultura identificativa del brand che sostituisca il concetto di ‘cliente’ a quello di ‘appassionato’ che avverte l’esigenza di appartenere a una comunità. E’ questo il segreto dell’Heritage Marketing applicato ai grandi brand storici”.

Lo ha detto Marco Montemaggi (Member of the Board of Directors dell’associazione Museimpresa) intervenendo sul tema “Lo specchio della longevità: la funzione dei musei d'impresa nella valorizzazione del patrimonio storico aziendale” in occasione del Convivio di Primavera che l’Unione Imprese Storiche Italiane ha tenuto sabato 12 aprile al Centro Studi “I Cappuccini di San Miniato”, in provincia di Pisa.

Riminese, curatore scientifico del progetto “Terra di Motori-Motor Valley” per la Regione Emilia Romagna e direttore dell’associazione di cultura industriale “Il Paesaggio dell’Eccellenza”, Montemaggi è anche l’autore del volume “Heritage marketing. La storia dell'impresa italiana come vantaggio competitivo” (Franco Angeli edizioni, 2007).

“Per un’impresa, investire sul proprio patrimonio archivistico e museale diventa soluzione strategica soprattutto in riferimento a mercati e clientele estere – ha aggiunto Montemaggi parlando alla platea della Unione Imprese Storiche Italiane - La cultura d’impresa museale diventa un valore immateriale, un biglietto da visita per l’impresa storica. Non basta avere una storia  - ha spiegato Montemaggi – è necessario che questa storia possa essere raggiungibile. Investire sul proprio passato significa investire sulla cultura e non più sul core business, significa stimolare il consumatore verso un forte gesto identificativo del brand, verso una realtà che ora si può toccare, mostrare e visitare. Significa usare il passato come fonte di ricchezza.”

Montemaggi ha poi ribadito l’importanza di elaborare sul territorio nazionale progetti turistici per le imprese storiche al fine di fidelizzare il consumatore/visitatore lungo itinerari che non siano più casuali occasioni commerciali ma percorsi specifici nei quali si fonda l’offerta emozionale di storia, cultura del branding e prodotto finale.