View access
Public
Alias
le-cravatte-di-marinella-in-esposizione-al-moma
Captcha
captcha
Category (main)
Created by alias
Disable comments
disable_comments
Displaying parameters
display_params
ID
1143
Version information
item_screen
JImages
jimages
JUrls
jurls
Language
it
Language associations
lang_assocs
Layout parameters
layout_params
Layout selection
layout_selection
META data
{"robots":null,"xreference":"","author":"","rights":""}
Notify owner
notify_owner
Notify subscibers
notify_subscribers
Permessi
perms
Publish down (date)
0000-00-00 00:00:00
Publish up (date)
2017-11-20 08:47:48
SEO configuration
seoconf
Timezone info
timezone_info
Versioni
versions
Publish changes
vstate

Le cravatte di Marinella in esposizione al MoMa di New York

 


In una mostra dal nome “Is Fashion Modern?” presso il MoMa, Museum of Modern art di New York sono state esposte anche quattro fantasie delle cravatte “made in Naples” di Marinella. Una grandissima soddisfazione per l’azienda napoletana della moda giunta oramai alla quarta generazione che produce le famose cravatte, e non solo, richieste in tutto il mondo. La mostra è al MoMa di Manhattan e rimarrà dal 1° ottobre 2017 al 28 gennaio 2018, tutto il periodo natalizio e presenta 111 “items”, cioè oggetti, di raffinato design tra cui ben 4 cravatte di Maurizio Marinella.
“Un’emozione forse ancora più grande di quella provata per altri riconoscimenti” ha dichiarato Marinella che è stato contattato per questa mostra dedicata al rapporto tra il vestiario e la sua funzionalità tra il 20° e il 21° secolo. I Marinella aprirono il primo negozio nel 1914 e le loro cravatte sono state sempre un capo di qualità, preferito da italiani e stranieri, legate allo stile italiano e napoletano in particolare. Il loro negozio si trova da sempre alla Riviera di Chiaia ed è quello aperto da Eugenio Marinella, nonno di Maurizio.
La mostra “Is Fashion Modern?” al MoMa, Museum of Modern art di New York è a cura di Paola Antonelli e Michelle Millar Fisher del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa, e rimarrà visitabile fino al 28 gennaio 2018.
Pubblicato il 29 ottobre 2017 su www.napolidavivere.it